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La cucina ed i prodotti tipici di Ala


I Canederli


I canederli, o Knodel detto alla Trentina, sono un piatto tipico della gastronomia Tirolese, in particolar modo delle province di Trento e Bolzano.

Questo gustoso piatto è sicuramente uno dei più conosciuti ed apprezzati della cucina Trentina ma, accanto a tanta bontà, c'è sicuramente da dire che i canederli sono un piatto molto calorico e nutriente adatto soprattutto al periodo autunnale ed invernale.

Infatti, i canederli, non sono altro che palline di pane farcite con speck, mortadella o formaggio cotte nel brodo di carne, che spesso vengono paragonati a degli gnocchi.
Per quanto riguarda le origini di questo piatto, possiamo dire che sicuramente i canederli sono una ricetta antichissima di derivazione contadina.

I contadini, infatti, preparavano questo piatto utilizzando gli avanzi di pane, diventato raffermo, insieme ai prodotti che l'allevamento gli offriva: speck e formaggio appunto, capisaldi della gastronomia Trentina anche ai giorni nostri.
Al giorno d'oggi, i canederli si sono evoluti ed infatti ne possiamo trovare di tutti i tipi con farciture sempre diverse: i classici allo speck o formaggio, con gli spinaci, con le erbette, e chi più ne ha più ne metta.

Preparazione - ingredienti

Pane raffermo, uova, mortadella o speck, prezzemolo tritato, pane grattugiato, grana trentino grattugiato, sale e pepe.

Mettete a bagno in una scodella il pane raffermo tagliato a dadini di circa un centimetro, aggiungete le uova sbattute con un pizzico di pepe e uno di sale, mescolate per bene e lasciate riposare per almeno due ore coprendo il tutto con un tovagliolo o uno strofinaccio.

Durante le due ore ricordate di mescolare di tanto in tanto il pane, facendo attenzione a voltare quello di sotto al di sopra, in modo che l'impasto assorba bene e in modo omogeneo dappertutto il liquido.
Infatti il pane deve diventare umido e morbido ma senza spappolarsi.

Di seguito aggiungere all'impasto la mortadella o lo speck ed il formaggio a dadini, il prezzemolo ed amalgamare tra loro con cura tutti gli ingredienti. Per ultimo si aggiunge il pane grattugiato.

Con le mani ben bagnate, si formano poi, con l'impasto preparato, delle palline con diametro di circa 6-8 centimetri. A parte si è preparato un brodo (di dado o di carne) e, una volta portato ad ebollizione, vi si immergono i canederli uno alla volta.
Quando verranno a galla, si lasciano bollire per 10 minuti circa, e i vostra canederli saranno pronti.
Servite in brodo spolverandoli con altro grana oppure asciutti con burro fuso e salvia, naturalmente ancora ben caldi.
Oltre che come piatto unico, con crauti come verdura, i canederli si sevono anche come contorno di carne stufata ed in umido.

Consiglio

Meglio provare mettendo prima un solo canederlo nell’acqua, se cade in pezzi quando cuoce, aggiungete alla pasta un po’ di farina.
Un altro cosiglio: non tagliate mai i canederli con un coltello, sarebbe come un offesa alla cuoca visto che questa pietanza deve essere morbida e quindi essere tranquillamente tagliata con il cucchiaio o la forchetta.



La carne salà

E' un piatto antichissimo, apprezzato fin dai tempi del Concilio di Trento (1545-1563).
La preparazione è molto semplice; fondamentale è il taglio di carne usata (dal maiale, al vitello, alla pecora) ed assai importanti gli ingredienti adoperati per la salamoia : sale, pepe, rosmarino, alloro, aglio, ginepro e vino bianco.
Altrettanto semplice la tecnica di preparazione della carne, che viene messa, fresca, in un piccolo recipiente in legno e tenuta in salamoia per circa venti giorni.
Tagliata a fettine sottili, viene "saltata" sulla piastra e servita con un contorno di fagioli lessi, appena conditi con un filo di olio.
Accompagnata da un buon vino rosso, è l'indiscussa protagonista di tante merende o di un ottimo secondo.
Caratteristica della zona di Ala è soprattutto la carne salà di maiale.



Peverà

Piatto molto saporito che ha come ingrediente base le mortadelle fatte in casa.
Lessate queste in acqua, si fanno rosolare in un intingolo di grasso di maiale, se possibile lo stesso avanzato dalla pasta di maiale con la quale si sono confezionate le lucaniche.
Nell'intingolo si aggiunge pan grattato e, se occorre, ancora pepe.

Il segreto della riuscita di questo semplice piatto consiste nella giusta cottura delle mortadelle, che devono rimanere molto morbide.

La peverà si mangia con la polenta gialla.
Secondo abitudine e gusto, si può aggiungere del formaggio grana, naturalmente Trentino.





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